Dieci domande a Paolo Sassanelli

  1. Talentuoso, precoce, prodigioso, virtuoso, straordinario: una pop star. Cos’altro il pubblico conoscerà della leggenda Paganini?

“Prima di tutto ascolterà la sua musica, eseguita da due formidabili solisti, e nella narrazione ci saranno piccole scoperte e sorprese che mostreranno aspetti di questo genio non conosciuti”.

 

  1. È anche il regista dello spettacolo: su cosa ha lavorato per raccontare Paganini diversamente dagli altri?

“Semplicemente abbiamo scelto di divertirci e divertire il pubblico, rispettando la figura di Paganini, giocando noi tre sul palco”.

 

  1. Estroverso come violinista, intimista quando usa la chitarra: qual è la parte di Paganini che le piace di più e perché?

“Paganini chitarrista è stata per me una piacevolissima sorpresa e quindi adesso ascolto molto esecuzioni per chitarra del genio”.

 

  1. La musica non è un’eccezione nella sua vita professionale: chi sono i Giaguaros e cosa fa insieme ai suoi colleghi Giorgio Tirabassi e Luciano Scarpa?

“Facciamo ancora musica insieme e raccontiamo la storia di una leggenda del jazz che è Django Reinhardt”.

 

  1. Piccolo e grande schermo, ma il teatro resta centrale…

“Più che centrale, è amore vero e proprio”.

 

  1. “Un Medico in famiglia” e “Coliandro” sono prodotti collaudati e di grande successo: le fa piacere essere identificato in Oscar o nell’ispettore Gamberini?

“Mi piace essere identificato come Paolo Sassanelli, che interpreta ogni volta una figura di essere umano con tutti i suoi pregi e difetti”.

 

  1. “Due piccoli italiani” è la sua opera prima da regista. Come si trova dietro una macchina da presa, è la sua dimensione migliore?

“Sì, fare il regista mi dà così tanta energia e gioia da farmi dimenticare la gioia di recitare”.

 

  1. Minervino, da dove parte la storia del film, Fossombrone, dove reciterà. Lei vive a Roma, ma quando può scappa a Murci: cosa le piace della vita in una piccola città di provincia?

“Poter incontrare le persone e guardarle in faccia e negli occhi, scambiando racconti e pezzi di vita. Ogni volta scopro che siamo tutti legati da fili che apparentemente sono di colori diversi ma che suonano la stessa armonia”.

 

  1. Tifoso del Milan: estate amara, senza Europa League e senza grandi acquisti?

“Amara? diciamo disastrosa, ma il futuro comincia adesso”.

 

  1. Ha un sogno nel cassetto?

“Sì, ma non lo dico altrimenti non si realizza”.

 

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